Il 12 aprile si celebra il trionfo della tecnologia umana e del progresso scientifico con i viaggi dell’uomo nello spazio
La Giornata Internazionale dei Viaggi dell’Uomo nello Spazio, celebrata il 12 aprile di ogni anno, è una data che segna un importante traguardo nella storia dell’umanità e delle tecnologie alla quale hanno lavorato, anno dopo anno, migliaia di persone. Questa giornata è stata istituita dalle Nazioni Unite nel 2011 per commemorare il primo volo spaziale umano, avvenuto il 12 aprile 1961, quando il cosmonauta sovietico Yuri Gagarin diventò il primo essere umano a viaggiare nello spazio, battendo la concorrenza con gli Stati Uniti nell’ottica della Guerra Fredda (di lì a poco ci sarebbe stato l’episodio cruciale della Guerra Fredda, il quasi scontro che avrebbe potuto generare la Terza Guerra Mondiale con la crisi di Cuba tra Kennedy e Krushev). Il suo volo, a bordo della navetta Vostok 1, segnò l’inizio dell’esplorazione umana dello spazio, un’impresa che avrebbe aperto nuove frontiere nella scienza e nella tecnologia, che poi sarà però superato, anzi, surclassato, appena 8 anni dopo con la prima missione con equipaggio umano sulla Luna, l’Apollo 11, missione americana.
La giornata non è solo un’occasione per ricordare i traguardi storici, ma anche un momento per riflettere sull’importanza della cooperazione internazionale in campo spaziale. La ricerca spaziale ha portato a sviluppi scientifici e tecnologici fondamentali, influenzando molti aspetti della nostra vita quotidiana, dalla medicina alle comunicazioni globali, fino alla navigazione satellitare. E’ bene ricordare che la ricerca scientifica avviene quasi nella totalità nell’ottica di una cooperazione mondiale che ha dato i suoi frutti anche per mezzo dell’unione di competenze e ricerche scientifiche, anche se le missioni con equipaggio umano nello spazio hanno avuto lo slancio definitivo con un fenomeno tutt’altro che cooperativo, vale a dire proprio con la Guerra Fredda, che in quegli anni si era spostata su una competizione serrata fra Stati Uniti d’America e URSS. Con la fine della Guerra Fredda e con la minore necessità di avere competizione tecnologica scientifica (per molti anni, la competizione si giocò sul piano militare, con la creazione di sistemi missilistici a lungo raggio e scudi anti-missilistici) le missioni con equipaggio umano cessarono di esistere, tant’è che l’ultima missione sulla Luna con equipaggio umano avvenne nel 1972, con l’Apollo 17. Riprenderanno poi i test con equipaggio umano ma nell’ottica di missioni in atmosfera terrestre, per poi raggiungere nuovamente l’apice nel 1998 con l’assemblamento del primo modulo della ISS, la Stazione Spaziale Internazionale.
Inoltre, la Giornata Internazionale dei Viaggi dell’Uomo nello Spazio sottolinea la continua spinta verso l’esplorazione spaziale. Progetti come la Stazione Spaziale Internazionale (ISS), le missioni verso la Luna e Marte, e i piani per il turismo spaziale sono il segno di un futuro in cui l’uomo potrebbe non solo esplorare lo spazio, ma anche viverci. Un tema che sta diventando sempre più rilevante è l’integrazione della sostenibilità nelle missioni spaziali. Con l’aumento dell’interesse per l’esplorazione spaziale, è essenziale che le missioni future siano pianificate in modo da minimizzare l’impatto ambientale sia sulla Terra che nello spazio. Insomma, la Giornata Internazionale dei Viaggi dell’Uomo nello Spazio è un’opportunità per celebrare i progressi che l’umanità ha compiuto nell’esplorazione spaziale e per guardare con speranza ai passi futuri verso l’infinito e oltre.