Bentornati al nostro appuntamento con il cielo del mese! Tra Luna, congiunzioni e meraviglie celesti, scopriamo tutto quello che il cielo di febbraio ha da offrirci!
Indice dei contenuti
LA LUNA E I PIANETI
Le fasi lunari di questo mese
Ultimo quarto – 5 febbraio
Luna nuova – 12 febbraio
Primo quarto – 20 febbraio
Luna piena – 27 febbraio
La Luna piena di febbraio è conosciuta tradizionalmente come “La Luna della Neve”.
MARTE – Il pianeta rosso rimane il protagonista delle osservazioni planetarie nel cielo di febbraio, un facile bersaglio per i nostri telescopi. Verso metà mese, si formerà uno splendido trio composto proprio da Marte e dalle stelle Betelgeuse e Aldebaran, che appariranno quasi allineati. Nella notte tra il 23 e il 24 febbraio, Marte transiterà dalla costellazione dell’Ariete a quella Toro, avvicinandosi alle Pleiadi.
GIOVE e SATURNO – I nostri giganti preferiti risultano molto difficili da osservare nella prima metà del mese. La loro visibilità migliorerà con il trascorrere del mese di febbraio, sempre prima del sorgere del Sole.
MERCURIO – Verso la seconda metà del mese, Mercurio andrà ad affiancare i pianeti Giove e Saturno poco prima del sorgere del Sole. La mattina del 23 febbraio, Mercurio sarà poi in congiunzione proprio con il signore degli anelli, Saturno.
Il trio Giove-Mercurio-Saturno nella mattina del 25 febbraio – Stellarium Astronomy Software.
VENERE – Anche il pianeta Venere sarà visibile prima dell’alba, nella prima metà del mese. La congiunzione con Giove, la mattina dell’11 febbraio, sarà difficile da osservare.
URANO e NETTUNO – Urano è situato nella costellazione dell’Ariete. Il gigante più remoto, Nettuno, si trova nella costellazione dell’Acquario. Per l’osservazione di questi remoti corpi celesti, sono necessari strumenti potenti.
LE COSTELLAZIONI DEL MESE
PRIME ORE DELLA SERA
9 febbraio, ore 20:00 (Roma) – Stellarium Astronomy Software.
L’Auriga con la brillante Capella domina il cielo nelle prime ore della sera, accompagnata dalle altre stelle dell’Esagono Invernale, le più brillanti nel cielo di questa stagione.
Orione, Gemelli e Toro spiccano ancora nel cielo di febbraio, tra sud-est e sud-ovest.
In direzione ovest possiamo ancora osservare Pegaso e Andromeda, sempre più basse con il passare del tempo.
TARDA SERATA
10 febbraio, ore 00:00 (Roma)- Stellarium Astronomy Software.
A mezzanotte, Lince e Orsa Maggiore, accompagnate dal Leone, si avvicineranno allo zenit.
Verso est, potremo gustarci un assaggio di cieli primaverili con le costellazioni della Vergine e del Boote. Tra sud e sud-ovest sono ancora ben visibili Orione, Gemelli e Cane Maggiore con la splendida Sirio.
STELLE E OGGETTI DEL PROFONDO CIELO
ORIONE, CANE MAGGIORE, UNICORNO, GEMELLI
Partiamo dal cacciatore per orientarci nel cielo di febbraio, dove spiccano le giganti Rigel e Betelgeuse.
Sfruttiamo le stelle della cintura di Orione Alnitak, Alnilam e Mintaka per individuare Aldebaran e Sirio del Toro e del Cane Maggiore.
Orione ospita la famosa nebulosa Messier 42, la regione di formazione stellare più studiata e osservata in assoluto. Nelle nubi di M42, con l’ausilio di un buon telescopio, sarà possibile individuare l’ammasso del Trapezio.
Gli astrofotgrafi e gli astrofili più audaci potranno tentare di catturare un’immagine della splendida Nebulosa Testa di Cavallo Barnard 33, nei pressi della regione conosciuta come IC 434.
La già menzionata Sirio, la stella più brillante del cielo notturno, si trova nel Cane Maggiore assieme all’ammasso aperto M41.
Puntiamo i nostri telescopi verso la costellazione dell’Unicorno, confinante con Orione. L’Unicorno ospita uno dei sistemi stellari multipli più affascinanti del cielo stellato, Beta Monocerontis, la “Wonder Star” di William Herschel.
Nella costellazione dei Gemelli troveremo le splendide Castore e Polluce insieme allo splendido ammasso aperto Messier 35.
TORO, AURIGA, CANCRO
Il Toro e i suoi ammassi saranno ancora ben visibili, soprattutto nelle prime ore della sera.
Le Iadi e le Pleiadi continuano a dare spettacolo, essendo visibili senza l’ausilio di strumenti. Nelle Iadi, facili da riconoscere grazie alla disposizione delle stelle a forma di “V”, provate ad individuare Theta Tauri, una splendida stella doppia visibile ad occhio nudo.
Le Pleiadi sono sempre meravigliose e ci tengono compagnia da tempo nei cieli invernali. Non perdiamo l’occasione di osservarle anche questo mese. Raccomandiamo sempre un telescopio a corta focale o un binocolo per l’osservazione dell’ammasso. In questo modo, sarà più facile osservare tutte le componenti principali delle Pleiadi.
Un altro spettacolare oggetto del profondo cielo visibile in questa costellazione è il resto di supernova Messier 1, la Nebulosa Granchio.
Nella costellazione dell’Auriga, dove spicca la meravigliosa Capella, potremo ammirare lo splendido trio di ammassi aperti M36, M37 e M38.
L’Ammasso del Presepe (Beehive cluster), o Messier 44, si trova nella costellazione del Cancro. Si tratta di un’associazione stellare relativamente vicina al Sistema Solare, individuabile anche ad occhio nudo sotto cieli abbastanza limpidi.
ORSA MAGGIORE, CANI DA CACCIA, VERGINE
L’Orsa Maggiore, le cui stelle principali formano l’asterismo del Grande Carro, appairà sempre più alta con il passare delle ore serali, offrendo numerose meraviglie da osservare. Tra queste, ricordiamo Mizar e Alcor, una delle coppie celesti più celebri di sempre, situate nella coda dell’Orsa. In questa costellazione si trovano anche le galassie Messier 81 (la Galassia di Bode) e Messier 82 (la Galassia Sigaro).
Nei Cani da Caccia, sotto cieli limpidi e con telescopi di buon diametro, potremo tentare di osservare la Galassia Vortice M51. Si tratta di una magnifica coppia di galassie interagenti, catalogate nel New General Catalogue come NGC 5194 e NGC 5195.
Nella costellazione della Vergine, abbastanza alta sopra l’orizzonte solo in tarda serata, sarà possibile individuare una galassia assolutamente straordinaria: Virgo A, l’oggetto numero 87 del catalogo di Messier. Il buco nero supermassiccio situato al centro di questa galassia è stato immortalato dall’Event Horizon Telescope. Si tratta della prima storica immagine di un buco nero mai ottenuta. Straordinario, se pensiamo che questa galassia si trova “a soli” 53 milioni di anni luce dalla Terra!
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