Premio Nobel per la Fisica 2019: vincono 3 astronomi

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“I vincitori del Nobel in Fisica di quest’anno hanno dipinto un Universo più strano e meraviglioso di quanto avessimo potuto immaginare. La nostra conoscenza e il nostro posto nell’Universo non saranno mai più gli stessi.”

L’annuncio

La Commissione, riunita in una sala gremita, ha così annunciato nella Conferenza Stampa di questa mattina 8 ottobre 2019 i vincitori del Premio Nobel per la Fisica 2019:

Il premio di quest’anno va assegnato per il contributo alla nostra comprensione dell’Universo e il nostro posto nell’Universo”.

La Royal Swedish Academy of Sciences oggi ha deciso di assegnare il Nobel 2019 per la Fisica per una metà a James Peebles per le scoperte teoretiche in cosmologia fisica e l’altra metà congiuntamente a Michel Mayor e Didier Queloz per la scoperta di un esopianeta orbitante attorno ad una stella di tipo solare”.

Premio Nobel assegnato quindi per “la nuova comprensione della struttura e della storia dell’universo e la prima scoperta di un pianeta in orbita attorno a una stella di tipo solare al di fuori del nostro sistema solare. Le scoperte hanno cambiato per sempre le nostre concezioni del mondo”.

Dati biografici

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Fonte: Wikipedia

  • James Peebles nato nel 1935 in Canada, nello stato di Manitoba, è Professore emerito di scienze alla cattedra Albert Einstein alla Princeton University.

Gli studi di Peebles e di Dicke hanno contribuito in maniera significativa al modello del Big Bang, predicendo la radiazione cosmica di fondo a microonde, i primi “vagiti dell’Universo”.

La radiazione cosmica di fondo è una delle prove del modello del Big Bang, che ci conferma in modo quasi schiacciante la presenza di radiazioni nell’Universo emesse durante i primi istanti di vita dell’Universo stesso.

  • Michel Mayor, nato in Svizzera nel 1942 è Professore al Dipartimento di Astronomia dell’Università dpremi nobel 2019 fisicai Ginevra.
  • Didier Queloz nato nel 1966 sempre in Svizzera è Professore di Astrofisica all’Università di Ginevra e ai Laboratori dell’Università di Cambridge.

Insieme hanno scoperto il 6 ottobre 1995 un pianeta extrasolare, Pegasi 51 b orbitante intorno a 51 Pegasi, stella simile al Sole. Questa scoperta è avvenuta grazie all’”Effetto Doppler” e allo studio quindi della velocità radiale della stella. Da allora migliaia di altri esopianeti sono stati scoperti.

La nascita della cosmologia fisica

Durante la Conferenza, la parola passa poi a Ulf Danielsson, Professore e membro del Comitato per l’assegnazione del Nobel.

Spiega: “Il 69% dell’Universo è energia oscura, il 25% è materia oscura, mentre la materia ordinaria è solo il 5%.

Possiamo comparare l’Universo a una tazza di caffè.” – Riempie più di metà tazza – “Questa è l’energia oscura – poi ci aggiunge “un po’” di latte: “Questa è la materia oscura” Aggiungiamoci un pizzico di zucchero: questa è la materia ordinaria – ecco ciò di cui la scienza si è occupata negli ultimi secoli.

universo primordiale nobel 2019Fino adesso. – Mostra un’immagine della radiazione cosmica di fondo. “Nella metà degli anni 60 James Peebles realizzò l’importanza della radiazione cosmica. Nei successivi decenni elaborò nuovi strumenti teoretici e li usò per scoprire i componenti “oscuri” del nostro Universo. Attraverso il suo lavoro la cosmologia si è evoluta in una scienza della precisione basata su fondamenta matematiche. La cosmologia è maturata nella cosmologia fisica.

Studiare l’Universo per capire la vita

Michel Mayor e Didier Queloz si sono focalizzati su ciò che ci riguarda più da vicino, sullo “zucchero nella tazzina”. Hanno studiato una stella anonima, distante 50 anni luce, visibile a occhio nudo sotto cieli tersi e scuri, nella costellazione di Pegaso, il cavallo alato. Non potevano vedere il pianeta direttamente, così dovettero usare altri metodi.

Quando un pianeta orbita intorno a una stella, la luminosità di questa cambia – c’è un cambiamento nel colore della stella. Quando la stella si muove un poco verso di noi, la luce della stella diventa più azzurra. Se la stella si muove all’opposto, la luce diventa più rossa. L’effetto è minimo.

Il pianeta aveva inaspettate proprietà. Era così vicino al suo Sole che il suo anno durava non più di qualche giorno terrestre. La sua temperatura era di 1000°C, ed era grande come Giove. Pochi si aspettavano che questo pianeta potesse esistere. Adesso sappiamo che ci sono molti tipi di sistemi planetari. Nella nostra Galassia, la Via Lattea, ci potrebbero essere miliardi di pianeti. Alcuni di loro potrebbero essere simili alla nostra Terra. Dallo studio di questi esopianeti, impareremo molto sulla fisica dei pianeti, come si formano e evolvono, e potremo avere una nuova prospettiva sul nostro pianeta.”

“I vincitori del Premio Nobel in Fisica di quest’anno – conclude Danielsson – hanno dipinto un Universo più strano e meraviglioso di quanto avessimo potuto immaginare. La nostra conoscenza e il nostro posto nell’Universo non saranno mai più gli stessi.”

Dove osservare le stelle con i telescopi e la guida di un esperto?

Autore: Dalna Gualtieri

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