Sonda Voyager 2: primi dati dallo spazio interstellare

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Le due sonde in una immagine del 2017. La sonda Voyager 1 è entrata nello spazio interstellare mentre la gemella Voyager 2 nel 2017 si trova ai confini della “bolla solare”. Image Credit: NASA

 

Le due sonde (Voyager 1 e Voyager 2) non avranno più energia entro il 2030.

Di recentissima pubblicazione diversi studi su Nature Astronomy. I ricercatori confermano il passaggio nell’eliopausa da parte della sonda Voyager. Scrivendo, insieme alla gemella Voyager 1 un nuovo capitolo per la scienza moderna.

I dati dallo spazio interstellare

Si è avventurata nello spazio poco prima della sorella Voyager 1. Quest’ultima è partita da Cape Canaveral il 5 settembre del 1977, raccogliendo lungo il suo tragitto dati e informazioni sui pianeti del Sistema Solare.

La sonda Voyager 2 è partita invece con qualche giorno di anticipo rispetto alla sorella. Si trova ora oltre l’eliopausa. A confermarcelo i dati inviati dalla sonda e pubblicati in diversi articoli su Nature Astronomy.

“Dopo 41 anni di viaggio perciò, la Sonda Voyager 2 si unisce alla sua gemella nello spazio interstellare” – si legge nell’abstract di uno dei 5 articoli della ricerca.

Il passaggio nell’eliopausa

Il passaggio della sonda nell’eliopausa è avvenuto ed è stato annunciato nel 2018. I primi dati inviati dalla sonda sono stati analizzati e pubblicati da un team di ricercatori dell’Università dello Iowa.

I dati ricevuti riguardano il passaggio della sonda in una zona in cui il numero di particelle di origine solare ha iniziato a decrescere dall’agosto 2018. Questo significa il suo passaggio verso lo spazio interstellare, quindi verso una zona contenente il cosiddetto “plasma freddo”. Un brusco cambio c’è stato nel novembre 2018 quando la sonda Voyager 2 fu localizzata a circa 119 unità astronomiche. Oltrepassando quindi l’eliopausa.

L’eliopausa è una zona che segna il confine tra la zona a “plasma caldo”, quella dove sono presenti campi magnetici provenienti dal Sole e lo spazio interstellare, dove sono presenti particelle di origine stellare.

Due oggetti terrestri ai confini del Sistema Solare

sonda voyager 2

Lancio della sonda Voyager 2 nel 1977. Le due sonde Voyager sono state lanciate a pochi giorni di distanza con diverse traiettorie.
Image credit: NASA/JPL-Caltech

La sonda Voyager 1 invece ha oltrepassato l’eliopausa molto prima: circa 6 anni fa.

E’ del 13 settembre 2012 infatti l’annuncio tanto atteso: il primo oggetto costruito dall’uomo ha oltrepassato i confini dell’eliopausa.

Questo ci fornisce l’interessante dato che quest’ultima non è di spessore omogeneo, dato che la V1 la ha attraversata molto prima.

Non sono stati però varcati i confini del Sistema Solare: c’è infatti la Nube di Oort, la “cintura” di asteroidi e comete a fare da limite al Sistema Solare, che non è ancora stato superato.

Non potremo essere testimoni di questo passaggio in quanto l’arrivo della sonda in questa zona sarà fra circa 300 anni, trovandosi la nube a 1,5 anni luce da noi, e la attraverserà completamente fra 30.000 anni. Attraverserà il Sistema Solare ma non potrà comunicarcelo in quanto, stando ad alcune fonti, le sonde non potranno più comunicare con noi entro il 2030. Non avranno infatti più energia sufficiente per farlo.

Abbiamo quindi due oggetti costruiti dall’uomo che viaggiano verso i confini del Sistema Solare. Esplorare, scoprire, comprendere. La missione Voyager ci ricorda quanto sia importante e fondamentale per l’uomo scoprire “cosa c’è al di là”, andare “oltre” (vedi anche la missione del nostro Luca Parmitano, in orbita sulla ISS, chiamata, appunto “missione Beyond”).

Approfondimenti:

  • Articolo su Nature Astronomy: https://www.nature.com/articles/s41550-019-0928-3
  • Posizione in Real Time delle due sonde: https://voyager.jpl.nasa.gov/mission/status/

Dove osservare le stelle con i telescopi e la guida di un esperto?

Autore: Dalna Gualtieri

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