Come osservare la Spada e la Cintura della costellazione di Orione nel cielo invernale. Le stelle del gigante e la sua leggenda.
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COME OSSERVARE ORIONE
La costellazione di Orione si trova sull’equatore celeste ed è visibile in tutto il mondo. In questi giorni, nell’emisfero settentrionale, Orione sorge a Est nelle prime ore del pomeriggio e intorno le 20 raggiunge la sua massima altezza a Sud per poi tramontare a Ovest verso le 2 di notte. Orione è la costellazione più famosa del cielo invernale, perfettamente visibile da dicembre a marzo nelle nostre latitudini. Per riconoscerla basta individuare le tre stelle allineate: Alnitak, Alnilam e Mintaka, che rappresentano insieme la Cintura di Orione.
La costellazione appare come la forma di una clessidra. Sopra le tre stelle troviamo una stella dal colore arancione, Betelgeuse, essa rappresenta la spalla dell’eroe greco, da cui proseguendo in alto, troviamo le altre stelle, meno luminose, che raffigurano il braccio e il bastone di Orione. Sotto la cintura c’è la Spada di Orione, formata da tre piccole stelle e da due nebulose M42 e M43, la prima visibile anche a occhio nudo.
LA LEGGENDA DELL’EROE GRECO
Esistono molte versioni intorno al personaggio di Orione. Una in particolare racconta di un bel giovane alto e robusto, molto abile nella caccia. Artemide, la dea della Luna e della caccia, ne fu attratta e decise di scendere sulla Terra per conoscere il grande Orione. La coppia condivise insieme la passione per la caccia, andando in giro ogni notte sotto il chiarore della Luna.
Ma l’amore tra Artemide e Orione fu spezzato da Apollo, il dio del Sole. Un giorno, Apollo, mentre Orione nuotava lontano dalla riva del mare, incontrò Artemide e mise in discussione la sua bravura con l’arco. La dea, dimostrando che aveva torto, colpì con una freccia un puntino luminoso lontano nel mare, ignara che fosse il giovane Orione.
Artemide, scoperto l’inganno, pianse la morte del suo amore. La dea della Luna aveva ucciso il cacciatore più forte di tutti i tempi e davanti a questa tragedia, la dea, disperata, chiese a Zeus di porre Orione in alto nel cielo e il suo desiderio fu esaudito.

Orione nella mitologia greca. Credit: William Tyler Olcott
LE STELLE PRINCIPALI DI ORIONE
La stella più luminosa della costellazione è Rigel, il piede di Orione, con una magnitudine apparente intorno ai 0.12. Essa è una supergigante blu molto calda e luminosa, distante dalla Terra circa 864 anni luce. Il nome deriva dall’arabo e significa: “il piede sinistro di colui che è centrale”, perché nel mondo arabo chiamavano Orione come “colui che è centrale”.
Seconda, per luminosità apparente, troviamo Betelgeuse, la spalla di Orione, distante da noi circa 645 anni luce. E’ una supergigante rossa di particolare interesse, siccome si trova in una fase della sua evoluzione altamente instabile. Da qui a cento mila anni la stella esploderà in una supernova e si stima che potrà raggiungere una luminosità pari a quello di un quarto di Luna. Sarà così luminosa da essere visibile, per qualche mese, anche nelle ore diurne.
Poi abbiamo Bellatrix , la spalla sinistra del gigante, una gigante blu distante 240 anni luce dalla Terra. Più grande del Sole, ma molto più piccola di Rigel e Betelgeuse. Pensate che se Betelgeuse fosse messa al posto del nostro Sole, i suoi strati più esterni raggiungerebbero l’orbita di Giove (ovvero più di cinque volte la distanza Terra-Sole).
LA NEBULOSA DI ORIONE
Sotto la cintura dell’eroe greco e al centro della sua spada, troviamo la nebulosa di Orione, detta anche Messier 42, in onore dell’astronomo Charles Messier, famoso per aver compilato un catalogo astronomico di oggetti celesti diversi dalle stelle. Se il cielo è limpido, la nebulosa è appena visibile ad occhio nudo e appare come una stella dall’aspetto nebuloso.
La nebulosa di Orione è un enorme agglomerato di gas e polveri interstellare, distante circa 1350 anni luce dalla Terra. In quella regione nascono moltissime stelle e sistemi planetari, pertanto è uno degli oggetti del cielo notturno più studiati, perché ci fornisce informazioni su come in passato si è formato il nostro sistema solare.